La contrapposizione tra accettazione e autocritica è uno dei temi su cui maggiormente ci si imbatte trattando di autostima.
Essi sono l’uno l’opposto dell’altro, come su due piatti di una bilancia: più desideri essere diverso e più non ti accetti; più rifiuti cio’ che sei e più il dislivello tra lo stato presente e lo stato desiderato aumenta, mentre diminuiscono la possibilità che il cammino sia alla tua portata, così come la tua resilienza e la capacità di rimanere sul percorso.
L’autocritica è il riflesso del modo in cui vediamo il mondo, è il perpetuare di vecchi giudizi subiti.
E’ il segno di una ferita che non permette di vedere l’opportunità del nuovo e che, per paura del fallimento, ti spinge a rinunciare a nuove opportunità.
Quando l’accettazione e’ vista come rassegnazione, la domanda sorge spontanea : “Se arrivo ad accettarmi, non rischio di perdere la motivazione a cambiare?”
L’accettazione è, in realta’, una grande opportunità di cambiamento: un cambiamento che non avviene nella disperazione del fuggire da te stesso, ma nel realismo e nella determinazione.
Accettarsi permette alle acque di calmarsi e alle nostre emozioni di lasciare spazio alla lucidità mentale.
Tre consigli per lavorare sull’accettazione e calmare il critico interiore:
- Riconosci che l’autocritica è il segno di una ferita, di una mancanza di amore; quindi ringraziala premurosamente per il messaggio che ti porta. Potrai servirti della sua capacita’ critiche per prevedere le difficolta’ in anticipo e, di conseguenza, avere a portata di mano le relative soluzioni. In questo modo avrai al tuo fianco un potente alleato.
- Regalati amore scrivendo quotidianamente su un diario tre cose di cui sei fiero, che ti sono accadute o che hai fatto accadere.
- Accogli: cio’ che giudichi come un fallimento o che valuti lontano dalle tue aspettative, è in realtà il segno che hai fatto del tuo meglio. E anche se il tuo meglio non è abbastanza, sei comunque in cammino sul percorso.
Ed essere nel percorso è quello che conta.