Contro il luogo comune delle donne fragili in amore

Ecco perché le donne forti e di successo nel rapporto di coppia possono diventare fragili ed arrendevoli

Chi cade nella trappola dell’abuso narcisistico è una persona fragile? Nel libro “Donne forti, deboli con uomini forti“, la psicanalista junghiana Maya Storch analizza il comportamento di quelle donne che, pur distinguendosi per un carattere forte e una vita di successi sul piano lavorativo, nel rapporto con uomini altrettanto forti finiscono per cedere le armi, diventando fragili e arrendevoli.

Interessante eh? Parliamone un po’ più nel dettaglio.

Secondo la psicologia analitica, nello sviluppo della nostra personalità, alcuni di noi hanno fatto delle scelte troppo drastiche su varie aree della propria vita: essere buoni o cattivi, seducenti o pragmatici, essere forti o deboli, solo per fare alcuni esempi. Il punto è che tanto più sono estreme queste decisioni, tanto meno controllo avremo in quell’area della nostra vita.

Ecco come una donna forte, cresciuta con il mito di essere autonoma e indipendente oltre misura nega in se’ la polarità opposta, quella della fragilità e dell’arrendevolezza, senza tuttavia poterla eliminare, in quanto parte della natura umana.

Le parti negate, relegate nell’inconscio, agiscono così in maniera indisturbate. La donna che ritiene inaccettabile poggiare la testa sulla spalla di un uomo o esserne follemente innamorata, accetta mal volentieri di essere guidata o di avere un atteggiamento arrendevole ma, in questo modo, quella parte di se’ viene compressa al punto che, ad un certo punto, prende il sopravvento. Facendosi vittima non solo di chi vuole approfittarsi di lei, ma addirittura di se stessa:

“Ma come faccio a essere innamorata di una persona del genere, mi odio quando faccio così!”

Per di più, anche il narcisista ha buon gioco nell’affermare:

“Ma io non mi ero innamorato di una pappamolle così…che fine ha fatto la persona forte che avevo conosciuto all’inizio?”

Dal punto di vista della persona maltrattata, questo è uno dei casi in cui puntare il dito contro l’altro mette in secondo piano il lavoro vero da fare, riconquistare se stessi e non si tratta, in questo caso, di ritornare più forti, ma di raggiungere un equilibrio, diventando consapevoli di parti negate di se stessi.

Recupare, accettare e integrare le varie sfaccettature della nostra personalità, attraverso un percorso di crescita personale ci da’ la possibilità di diventare delle persone complete.

E’ accettando le tue fragilità che diventi più forte.

Ci avevi mai pensato? Buon cammino.

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