Ci sono delle circostanze in cui è meglio non sapere.
Sapere di avere poche probabilità di farcela può far scattare quella vocina autocritica interiore e auto sminuente che riduce ancora di più le probabilità di successo.
Un esempio in ambito sportivo si verifica quando si sa che l’avversario è più forte.
Questa situazione provoca normalmente due tipi di reazioni opposte: gli ottimisti raddoppiano gli sforzi per dare il massimo e magari possono sovvertire il pronostico; i pessimisti invece si lasciano presto prendere dallo sconforto e le prime difficoltà sono in grado di demoralizzarli.
Nella storia dello sport ci sono numerose evidenze di come le convinzioni di autoefficacia limitino l’espressione del massimo potenziale da parte di un’atleta.
Nell’ atletica leggera un esempio classico fu il record stabilito da Roger Bannister, il primo uomo a correre il miglio in meno di quattro minuti nel 1954
Fino ad allora era convinzione comune che l’uomo non sarebbe stato mai in grado di abbattere quella soglia e Bannister fu il primo a riuscirci.
La cosa interessante è che begli anni successivi grazie al cambiamento di convinzione numerosi atleti scesero sotto i 4 minuti, migliorando addirittura i record dello stesso Bannister.
ORA ALLACCIA LE CINTURE
Sto per farti vedere un pezzo di film emozionantissimo e mozzafiato in cui viene dimostrato proprio questo principio e cioè di come le convinzioni possano fare la differenza!
Il video è tratto dal film:
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Ma ATTENZIONE:
prima di darti il link per il video ti ricordo che puoi partecipare al mio seminario
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Come promesso ecco il link al video:
BUONA VISIONE
Elvino Miali
Carini i video tanto del chitarrista che quest’ultimo molto sapientemente scelti, emozionanti, convingenti si molto belli mi piace.