Indugiare sui ricordi di un amore passato ha sempre un sapore agrodolce.
I momenti nostalgici rimandano un’immagine positiva ripulita dai momenti più dolorosi.
E’ l’operazione che la nostra mente mette in atto per difenderci dalle spine del passato, soprattutto quando nel presente manca la forza per ricostruirsi e rinascere.
Cercare rifugio nel passato, in un luogo che non c’è più, non rassegnandosi all’impossibilità di una sua replica, può avere dei risvolti positivi solo se si imparare dall’esperienza per ricreare il proprio futuro.
Ma attenzione, il tentativo di voltare pagina attraverso soluzioni drastiche a volte necessarie, rischia di non farci fare i conti con la sfera emotiva.
E’ necessario interpretare e maneggiare i ricordi con delicatezza e rispetto per recuperare il senso della propria identità: da dove veniamo chi siamo, cosa vogliamo Accettare la nostalgia e darsi tempo mentre si lavora per la rinascita è un compromesso necessario, tra la voglia di voltare pagina e quella di voltarsi indietro.
Nel caso di una relazione tossica, la nostalgia si accompagna a momenti più amari, che per la loro crudeltà non si riescono a negare: mille perché assillano la mente nel tentativo di trovare un senso ai comportamenti contraddittori dell’amato.
Come uscire allora dalla trappola se ancora indugi tra i ricordi del passato?
Le soluzioni efficaci sono a volte contro-intuitive e richiedono il coraggio di immergersi volontariamente nel dolore per poi uscirne più sollevati come accade adottando la tecnica del ‘fatti sotto’, descritta nel mio libro Amori Amari o scrivendo su un diario dando sfogo ai pensieri di auto accusa, il lato oscuro e amaro della nostalgia.
Ma c’è un aspetto che accomuna tutte le storie, il non capacitarsi di quello che è accaduto
assillandosi tra mille domande che non trovano risposta, lasciandoti sospesa in un labirintico spazio tempo che sembra non avere vie di uscita Oggi ti svelo una strategia che ti riporterà con i piedi per terra se sei solita indugiare e crogiolarti tra mille dubbi, mille perché.
L’esercizio consiste nello scrivere la domanda, per esempio, Perché cercava ogni pretesto per litigare? e coprendo la parola perché, sperimentare la sensazione che si prova nel notare quello che rimane della frase: cercava ogni pretesto per litigare.
Altri esempi possono essere: perché cambiava umore all’improvviso? che diventa,
cambiava umore all’improvviso. Perché mi maltrattava diventa, mi maltrattava.
E stai un po’ con le sensazioni che questo esercizio fa emergere.
E’ un bagno di realtà che fa male, ma se saprai raccogliere i pezzi del tuo orgoglio ferito e prendertene cura il percorso verso la rinascita sarà già iniziato.
Buon cammino