Recentemente ho seguito un video su Youtube in cui un maestro di tennis riusci’ ad insegnare, nell’arco di 30 minuti, il gioco ad una donna che non aveva mai approcciato questo sport.
Il maestro era W. Timothy Gallwey, autore del libro “Inner Game of Tennis”.
Ne parlo perché questo testo contiene temi molto utili nel campo della crescita personale.
“Inner Game” sta per “Gioco interiore”, ossia una sorta di partita che si gioca nella nostra mente, i cui concorrenti sono due avversari che Tim Gallwey chiama “Self One” e “Self Two”.
Il Self One è la mente razionale, colei che decide, paragona, giudica il buono e lo sbagliato.
Il Self Two è il nostro inconscio, inteso come una vastissima macchina di apprendimento: un sofisticato elaboratore messo a confronto con la semplicita’ di un post-it, la mente razionale, la quale non e’ in grado di gestire troppe attivita’ contemporaneamente.
Come possiamo, secondo lo scrittore, utilizzare a nostro vantaggio questa enorme, sconfinata capacità di calcolo del nostro inconscio? Gallway ci fornisce la soluzione, ma ci mette in guardia dal nemico numero uno: il giudizio.
Non c’è niente di più spettacolare che vedere un genitore, tifoso e accanito, imprecare quando guarda il figlio giocare a tennis durante una partita e l’enorme pressione che il ragazzino comincia a interiorizzare.
Un giorno quel genitore rinuncerà a seguirlo ma continuerà ad essere presente nella mente del ragazzo.
Che tu abbia giocato a calcio, a tennis o a golf, dimmi che non hai mai imprecato per non aver sbagliato:
“Che stupido!” “Che scemo!” “Hai sbagliato!” … e chi è senza peccato, scagli la prima pietra!
Il problema del Self One, cioè della mente razionale, è che interferisce con il normale processo di apprendimento dell’inconscio. Ma chiedere alla mente razionale di non giudicare è come chiedere a un giudice di non fare il proprio mestiere: impossibile.
Ma Tim Gallway ha elaborato dei trucchi molto intelligenti per utilizzare la mente razionale in modo più profiquo: essa deve rimanere focalizzata su alcune cose da seguire.
Se hai la fortuna di giocare a tennis come me ecco subito per te un primo esercizio da svolgere: tutte le volte che la pallina rimbalza sul campo da tennis dirai mentlmente “bounce“, cioè rimbalzo; (in inglese è più carino) e nell’esatto momento in cui la colpisci “hit“, cioè colpo; “bounce”-“hit”, “bounce”-“hit”.
Il mio scetticismo si è dissolve nel momento in cui, praticando questa tecnica mentre gioco a tennis, osservo con meraviglia la pallina lasciare la mia racchetta e andare dove deve andare, senza il mio controllo cosciente. Non mi devo più preoccupare di dove andrà la pallina, so che il mio inconscio farà del suo meglio.
Imparare a mettere in pratica questa capacità di osservazione distaccata e non giudicante non è una cosa che viene dall’oggi al domani ma la pratica del mindfullness ti aiuterà.
Una pratica che trovo molto utile per imparare a osservare senza giudizio è quella di considerare la nostra mente fatta di un sè pensante, quello con cui normalmente ci identifichiamo, e un sé osservante.
Nel momento in cui pensi e sei dentro la cosa, sei nel sé pensante, ma nel momento in cui osservi il tuo pensiero e sei consapevole che stai pensando, in quel momento sei nel sé osservante.
Quindi introdurre molto di più la capacità di osservare senza giudizio nella nostra vita è quella capacità che metterà a disposizione l’enorme potere di apprendimento del nostro inconscio, ed essere in continuo miglioramento.
Spero di averti dato delle utili informazioni per la tua crescita personale e, come al solito, goditi il percorso.