Tecniche per la felicita’: Come godersi il percorso. 1° Step

godersi il percorso

Cos’è la felicità? 

Uno status irraggiungibile o qualcosa di tangibile? E’ solo un sogno o appartiene alla

realtà?

Nella mia esperienza personale e medico psicoterapeuta, ho spesso fatto i conti con

persone che si rivolgevano a me perché avevano voglia di cambiare, di raggiungere un

benessere tanto atteso, di “tagliare un traguardo”.

Mi piace immaginare la crescita personale come un percorso, un viaggio nel quale possiamo attrezzarci al meglio per renderlo più piacevole possibile.

E allora, prepariamoci per il nostro viaggio.

Un viaggio in cui le nostre aspirazioni e i nostri desideri devono necessariamente essere in armonia con la nostra capacità di vivere nel presente e goderci il percorso

Detta così, sembra facile… Hai preparato la valigia?

Nella mia valigia, di cui svelo il contenuto in questi articoli, porto con me ricerche scientifiche sulla felicità e le tecniche sperimentate nel mio lavoro di aiuto alle persone.

Ricerche scientifiche 

“Mi piace pensare e riflettere sul pensiero, ma il mio interesse per un’esplorazione

profonda della condizione umana non è quello che molti clienti, anzi la maggior parte,

richiedono o di cui hanno bisogno (…) ritengo che attualmente ogni Counselor o

terapeuta che non sia in grado di fornire ai propri clienti una terapia breve riveli una

preparazione inadeguata.”

Riporto un pensiero del prof Allen E. Ivey, professore di Counseling all’università del

Massachusetts, espresso in “ Il Counseling breve in azione”, John Littrell, 2001.

Ma facciamo un passo indietro.

Non posso non citare i maggiori esponenti della psicologia positiva Martin Seligman e

Mihaly Csikszentmihalyi (non provate a pronunciarlo!) nonché la PNL (Programmazione

Neurolinguistica), Albert Bandura e i suoi studi sull’autoefficacia, la Gestalt Terapy

(F. Pearls) e l’approccio centrato sulla persona (C. Rogers).

Un po po di elenco che racchiude alcuni dei maggiori studiosi del settore.

Sai cosa?! Proviamo a integrarli. In fondo, come direbbe Sonjia Lyubomirsky, bisogna

trovare la differenza che fa la differenza.

Si, certo… Ma in che modo?

Si pensa che i percorsi orientati ad un miglior-essere (ciliegina sulla torta del ben-essere),

quindi ad un cambiamento da uno stato presente ad uno desiderato, siano sempre lunghi

e difficoltosi. Ma non è sempre così.

Ci sono procedure specifiche, esercizi contestualizzati in un tempo più o meno definito e

orientati verso un obiettivo specifico. Sempre che… quest’ultimo si conosca già!

Stiamo parlando dei Percorsi di Crescita Personale.

Tecniche. Per quale scopo?

Beh, sembra scontato ma c’è differenza tra camminare solo per piacere e farlo per raggiungere una meta.

Tornando al nostro viaggio…

Cosa mettiamo in valigia se non sappiamo dove stiamo andando?

Stephen Covey nel suo libro “Le sette regole per il successo” sostiene che ogni idea è

realizzata due volte, prima nella mente e poi nella pratica. Spiega quanto sia importante

avere le idee chiare su cosa si vuole.

Facile più a dirsi che a farsi! Proviamo?!

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Adesso chiudi gli occhi e proiettati nel futuro. Immaginalo come vorresti che fosse.

Poi riaprili e dimmi: E’ stato facile o hai trovato giusto qualche intoppo?

La parola “intoppo” indica la paura di non farcela, il proprio livello di autostima

Tutta una serie di “convinzioni limitanti”.

Qual’è il bello? Trasformare questi ostacoli in “convinzioni potenzianti”.

Abbiamo parlato della differenza che fa la differenza ma su cosa si basa questo concetto? Quali sono i punti focali che ne caratterizzano il significato?

Lo scopriremo nel prossimo articolo…

Il dott. Elvino Miali   medico psicoterapeuta

riceve a: – Mestre in via Carducci 13 – Tel. 041 950942 – Padova in via Dante 41 – Tel. 393 9 548547

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