In questi giorni sto rileggendo “Le dee dentro la donna” di Jean Bolen.
Un libro che passa in rassegna 7 Dee dell’Olimpo, simboli dei 7 archetipi femminili, ovvero modalità innate di rapportarsi al mondo e trasversali a diverse culture.
La Bolen rivisita la cultura patriarcale dell’Olimpo, integrando la psicologia hunghiana degli archetipi con la prospettiva femminista.
Nel leggere questo testo e le differenti caratteristiche delle 7 Dee, per ciascuna donna arrivera’ il momento in cui riconoscersi in una particolare tipologia.
Ne abbiamo per tutti i gusti: Dee che si identificano totalmente nel rapporto con un uomo potente ma che sanno a loro volta manifestare il proprio potere, apertamente o con sotterfugi o, al contrario, modelli di totale autonomia, sessuale, intellettuale, politica, spirituale.
L’integrazione di tutte queste caratteristiche è cio’ a cui ciascuna donna può tendere.
Una donna completa è una donna che sa amare profondamente, produrre risultati significativi sul lavoro ed essere al contempo sensuale e creativa.
L’autrice ha suddiviso le 7 Dee in tre categorie: le Dee Vergini, le Dee Vulnerabili, le Dee Alchemiche.
Il gruppo delle Dee Vergini comprende Artemide, Atena ed Estia. Rappresentano le qualità dell’indipendenza e dell’autosufficienza, non sono tanto inclini a innamorarsi e non si fanno distogliere dai propri obiettivi, non si fanno preda e non soffrono.
Artemide e Atena, in particolare, sono più centrate sui propri obiettivi e le proprie mete, mentre Estia rimane più contemplativa e meditativa.
Artemide è la dea della caccia, una lottatrice, molto sensibile alle problematiche femminili: instaura col gentil sesso un rapporto di sorellanza e solidarietà.
Atena è fredda e calcolatrice. Donna manager, puntualissima e molto affidabile.
Il gruppo delle Dee Vulnerabili comprende Era, Demetra e Persefone che rappresentano, rispettivamente, i ruoli di moglie (Era), madre (Demetra) e figlia (Persefone). Esprimono il bisogno di appartenenza e di legame, tipico delle donne e sono piu’ sintonizzate sugli altri. Demetra come madre verso la figlia; Era verso il marito a cui dedica la propria fedeltà e le cure; Persefone come figlia che vive la propria ambivalenza tra il rapporto soffocante con la mamma e l’attesa che qualcuno la rapisca per portarla via.
Al gruppo delle Dee Alchemiche appartiene solo Afrodite, più nota col nome latino di Venere, dea dell’amore e della bellezza. In un certo senso mantiene l’autonomia delle dee vergini e la capacità di vivere i rapporti delle dee vulnerabili ma senza farsi sottomettere da nessuno.
Se ti ho incuriosito abbastanza, leggi “Le dee dentro la donna” di Jean Bolen, Edizioni Astrolabio.
Buon cammino.