Perchè un corretto “no contact” riuscirà a guarirti dalla manipolazione affettiva ?
Prendere la decisione di sbarrare la strada ad ogni contatto e comunicazione, con una persona dalla quale dipendi emotivamente, nonostante abbia ampiamente dimostrato di non amarti, non è facile.
E’ anche vero che eseguire correttamente il “no contact” non è scontato.
Non è facile perché spesso si scivola in una serie di errori o cattive interpretazioni di questa pratica. Vediamone i più frequenti:
- Non è “no contact” quando lo blocchi ma in realtà ti apposti per spiarlo di nascosto, per controllarlo, alla ricerca di qualche segnale, qualche prova che in realtà non stia giocando a nascondino anche lui.
- Non è “no contact” se lo intendi come un modo per punirlo a tua volta, un modo per dare sfogo alla tua rabbia.
- Non è “no contact” quando ti pare brutto non rispondere agli auguri per il tuo compleanno che in qualche modo riesce a farti pervenire.
- Non è “no contact” quando, incontrandolo a una festa o in un locale, ti sembra scortese non rispondere a un suo saluto.
- Non è “no contact” se ci fai ancora sesso…beh, questo non dovrei nemmeno dirlo!
- Non è “no contact” quando, di fatto, attraverso amici comuni vi scambiate informazioni sulle vostre rispettive vite e quando credi che sarebbe crudele da parte tua pensare: “ma come, se domani dovesse avere bisogno? Non è da me…”
C’è un solo motivo per attuare il “no contact”: quello di guarire dal trauma della manipolazione affettiva e di usare quel tempo per ricostruire la tua vita.
Hai già la prova che sia la strada giusta perché quando la persona è sparita per settimane, a parte il primo periodo di crisi, hai meravigliosamente cominciato a notare quanto stavi bene.
Non si tratta solo della tua dignità, ma anche della tua salute.
Fai ancora in tempo, buon cammino.