Gestione del tempo, tra programmazione e azione

 

Oggi volevo condividere quello che si è rivelato tra i vari stratagemmi, tabelle, ecc. il metodo numero uno per la gestione e l’organizzazione degli obiettivi e delle azioni concrete da compiere quotidianamente.

La premessa è che ogni piano deve essere sostenibile a lungo termine, l’aspetto rivoluzionario di Steven Covey è che ha dato importanza a considerare le relazioni internazionali assolutamente numero 1, sia nella sfera privata che in quella professionale. Ho sintetizzato in un foglio Excel il programma che, in definitiva, è l’applicazione pratica dei principi di Steven Covey.

La prima colonna è dedicata ai ruoli, per esempio padre, compagno, professionista, studioso, insomma, ognuno avrà i suoi ruoli. A partire da questi ruoli si definiscono degli obiettivi e dei progetti che, naturalmente, possono essere a medio e lungo termine ma che poi si devono tradurre in azioni concrete, quotidiane, a breve termine. Infatti la terza colonna è quella delle azioni concrete, qualsiasi obiettivo non partirà mai se non definisci l’azione concreta da mettere poi in agenda.

Nell’agenda settimanale per prima cosa dovrai riempire gli spazi già dedicati, cioè gli appuntamenti di lavoro, se sei un dipendente dovrai mettere le 8 ore di lavoro, se invece hai la fortuna, come me, di essere un libero professionista, allora puoi programmare la giornata.

La cosa più efficiente è dedicare il tempo a tre cose importanti e tre cose secondarie. Un vecchio libro di gestione del tempo che lessi 25 anni fa, mi trasferì questa idea, cioè tu nella vita insegui elefanti o formiche?

La metafora fu: se cascano un sacco di banconote, di cui solo poche sono da 100€ e la maggior parte sono da 5€ cosa fai, ti affanni per prendere quelle da 5€ o dai uno sguardo per capire dove sono quelle da 100€?

Avere un semplice biglietto affianco la scrivania dove devi fare tre cose importanti e tre secondarie dà sollievo e ogni volta che ne fai una – paf! – la spunti.

Ah! Dimenticavo una cosa importantissima: se non esegui le chiacchiere stanno a zero.

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