Oggi parlerò di flessibilità. Flessibilità nel campo del lavoro, nell’adattarsi a diverse situazioni ma soprattutto flessibilità comunicativa con i nostri interlocutori. Una ricerca finanziata dal programma “Erasmus Plus“, nel 2016, ha evidenziato come la flessibilità sia una delle skills più ricercate dai datori di lavoro e sembra anche che ce ne sia di disponibile, almeno a parole, da parte dei candidati.
Già, perché io di flessibilità ne vedo davvero poca nella comunicazione delle persone. Sono tutti pronti a tenersi aggrappati alle loro convinzioni e non vogliono cedere di un centimetro, soprattutto quando hanno di fronte un interlocutore che gli sta sulle scatole, della serie: “non la devi avere la soddisfazione!”.
Eppure essere flessibili e allargare le vedute ci farebbe un gran bene.
Ma vediamo all’esercizio che ti propongo oggi per sviluppare maggiore flessibilità nella comunicazione, ti aiuterà a essere un negoziatore molto più abile anche nella tua sfera familiare, oltre che lavorativa.
Prendi due post-it o due fogli di carta e mettili sul tavolo di fronte a te; segna, su ognuno dei post-it, il nome dell’interlocutore, in uno sarai tu e sull’altro quello del tuo “avversario“. Quindi ponendo il boglietto “Io” dalla tua parte e quello del tuo interlocutore più distante, parlagli come gli parleresti dal tuo punto di vista. Finita la frase cambia i biglietti e parla questa volta dal punto di vista del tuo interlocutore e ti rivolgi a te stesso. Mettersi nei panni del tuo “avversario” non sarà proprio così piacevole, ma cerca di farlo. Dopo aver fatto due o tre scambi comunicativi, cercando di mantenere onestamente il punto di vista di ciascuno, man mano che fai avanti e indietro con i bigliettini, riponili in una posizione neutra, dove entrambi gli interlocutori tu li vedi dall’esterno e tu ti poni in una posizione di osservatore, neutrale, come se fossi un marziano che capita lì in quel momento e cerca di comprendere entrambe le parti.
Nella posizione di osservatore dovrai porti questa domanda: qual è il bisogno che si nasconde dietro l’insistenza dell’uno a volere la ragione dalla sua parte e qual è il bisogno dell’altro? Penso che il contenuto della comunicazione è solo un pretesto che va a soddisfare i bisogni nascosti che a volte non sono così distanti, come in apparenza. Il terzo punto è trovare una soluzione che soddisfi i bisogni di entrambe le parti, in maniera che nessuno dei due risulti perdente.
Se sei in una situazione di superiorità fai trovare delle soluzioni all’altra parte, piuttosto che imporle. Sarà molto più facile che mantenga l’impegno a lungo termine.
Spero di averti dato delle utili informazioni per la tua crescita personale e comunicativa e goditi il percorso.