Nella fase della dissonanza cognitiva, si ha la netta sensazione che la parte inconscia/emozionale prevalga su quella conscia e più razionale.
Di testa vorresti andare in una direzione, ma di pancia evidentemente vuoi il contrario. E in questo incontro di pugilato, in cui si fa a pugni con se stessi perché mente e cuore seguono volontà opposte, ci si sente impotenti e del tutto inermi. Nell’individuare le dinamiche di formazione, consapevolezza e risoluzione della dissonanza cognitiva, ho identificato un percorso di 8 fasi.
Fase 1.
Non sei consapevole dei bisogni della tua parte emotiva. E’ come avere una palla al piede che si oppone alla tua volontà.
E’ il livello dell’auto-sabotaggio. Il manipolatore ha già dato i suoi primi segnali di malvagità, ma rifiuti di vederli perché si tratterebbe di rinunciare o rinnegare quanto di buono si è vissuto fino a quel momento.
Fase 2.
Sai che ti farai del male assecondando la voglia di gratificazione e il timore di non avere più la persona nella tua vita, ma cedi miseramente ogni volta che torna a fare capolino. Sei quindi consapevole di questo impulso di pancia che non condividi razionalmente e, per questo, pensi di avere qualcosa che non va.
Non ti piaci, ti giudichi e ti detesti. Ti accorgi che quella parte di te fuori controllo si prende troppi spazi, a discapito della tua volontà cosciente, come una sorta di Dott. Jackyll & Mr. Hyde.
Fase 3.
Decidi allora, con una scelta puramente mentale, di adottare il pugno di ferro con te stessa/o. Pensi di applicare il NO CONTACT, ma non sei ancora pronta/o per il taglio netto.
Ancora non c’è quel il livello di comprensione, integrazione e centratura necessario per mantenerlo. E, purtroppo, iniziare un no contact per poi tornare sui propri passi, ti fa perdere di credibilità non solo agli occhi del manipolatore, che si sentirà vincitore…
…ma sopratutto nei tuoi confronti, sentendoti sempre meno padrona/e a casa tua.
Fase 4.
Dopo aver verificato più volte di non riuscire ad avere il controllo delle tue azioni e di cedere sempre all’altro, non solo lotti, ti critichi e non accetti, ma ti senti impotente.
Perdi la speranza di farcela e sei nella più totale disperazione. Mentre la parte razionale ha compreso che la fonte di amore non è più positiva come sembrava all’inizio, quella emotiva è ormai dipendente biochimicamente e ricerca ancora quel dolce boccone, anche se avvelenato.
Fase 5.
Dai inizio ad un percorso di auto-conoscenza e cominci a chiederti, in primis, quali sono i bisogni della sfera emotiva e, poi, in che modo poterli soddisfare. Ti accorgi che la parte di te finora considerata ‘capricciosa’, immatura, ‘dipendente’, sta solo cercando l’amore e quindi legittimi le sue intenzioni.
- Ha bisogno di prendersi cura di qualcuno
- Ha bisogno di conferme da parte di qualcuno
- Ha bisogno di amore da parte di qualcuno
Ma c’è un però.
Questo qualcuno è un manipolatore e il bisogno che veniva appagato inizialmente diventa sempre più un miraggio: sei rimasta/o vittima di una truffa emotiva.
Fase 6.
Comprendi la tua parte oscura. Non accetti che voglia e chieda gratificazioni alla persona sbagliata. Ormai sai che si tratta di una dipendenza e cerchi soluzioni.
Fase 7.
Trovi modi alternativi e più sani per assolvere alle funzioni che aveva il manipolatore rimanendo nella tua vita. Prendersi cura, cercare conferme, gioire dell’amore, vivere una passione…
Finalmente prendi in considerazione il/la ‘bravo/a ragazzo/a’, ma non ti dà certo le stesse emozioni. Cerchi di dare amore a te stessa/o, ma non ricevi la stessa gratificazione.
Ti dedichi al volontariato, ma la passione è tutt’altra cosa.
Fase 8.
Ora che sei più consapevole, ha finalmente un senso il NO CONTACT.
Perché quando sentirai la sua mancanza, potrai entrare in compassione con te stessa/o ed accettare che quel dolore dell’astinenza abbia un senso. Segui una terapia, stai male, ma accoglie lo sconforto e la sensazione di infelicità. Sai che passerà col tempo e ti prometti una vita migliore. Accetti di piangere e disperarti, ma questa volta non sarà inutile!
Non cedi più. Ora ti prendi cura di te.
Sei sulla strada giusta.
Buon cammino