Paura di aghi e check up

 

Gli aghi! Gli aghi!

Affiorano tanti ricordi nella mia mente. Quando ero bambino, le signore venivano a casa per fare le punture: i siringoni che andavano sterilizzati, gli aghi una volta cosi lunghi, poi il terrore della puntura ed infine il sollievo: “è finita, è finita” . E quel batuffolo pieno di alcool che non consolava mai abbastanza il dolore e la paura.

In seguito, da neo laureato, ebbi la possibilità di guadagnare qualcosa facendo prelievi: proprio io, che ho paura degli aghi!

Mi presentai un giorno per fare un pò di pratica e indovinate la mattina successiva cosa feci? Non ci tornai.

Dopo queste malinconiche note autobiografiche, veniamo al problema.

Ecco quali sono i tre atteggiamenti tipici di chi ha paura:

1) Mettere la testa sotto la sabbia e far finta di nulla. Ma questo comporta il rischio di trovarsi, col tempo, amare sorprese.

2) Procastinare: è una timore più sottile perché rimandare porta un leggero sollievo, ma non risparmia da quell’angoscia nascosta che corrode.

3) Decidere di affrontare la paura, ma e’ possibile che, sentendosi sfidata, lei diventi cosi forte da circondarti completamente.

Potrei paragonare la paura ad un ospite maleducato, che invade casa seminando oggetti ovunque e occupando tutto lo spazio.

Esiste una tecnica per farle fronte che utilizza l’ ‘abbraccio della farfalla’ (guarda il video se pensi possa esserti più chiaro): incrocia le braccia appoggiandole sul petto e batti con delicatezza sulla spalla prima una mano e poi l’altra, alternando senza interruzioni un tocco a destra con un tocco a sinistra.

Il gesto diventera’ sempre piu’ fluido e rilassato: allora respira più lentamente e piu’ profondamente del normale.

Quando avrai acquisito naturalezza in questi primi due passaggi, senza smettere con i tocchi, applica il ‘metodo del 5-5-5′

Ascolta cinque rumori che provengono dal tuo ambiente. In questo momento per esempio, sento il leggero battito delle mani sulle spalle, la ventola del computer acceso, il rumore del frigorifero, una macchina che passa ed il mio respiro attraverso le narici.

Poi trova cinque particolari visivi: io vedo la telecamera davanti a me, un’orchidea sul mio tavolo, le luci, un quaderno giallo e il giubbotto nero.

Infine, riconosci cinque sensazioni, anche fisiche: la sensazione delle mani che battono sulle spalle, del mio corpo seduto sulla sedia, i piedi appoggiati al pavimento, la percezione che mi arriva dalle ginocchia leggermente piegate e, in ultimo, la sensazione del colletto della camicia sul collo.

Continua a respirare in modo lento e profondo, finché non raggiungerai uno stato di relativa tranquillità.

Ora sei pronto per affrontare quell’esame medico e… ricordati di premiarti!

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