Ecco perchè è importante svegliarsi dalla manipolazione affettiva ed attuare il “no contact”
La manipolazione affettiva produce una dipendenza che viene vissuta in un primo momento con totale o relativa assenza di consapevolezza da parte di chi la subisce.
Ma, prima o poi, la scoperta che i comportamenti del partner sono codificati e riconosciuti come altamente manipolatori, produce sconcerto, rabbia e incredulità.
Questo brusco risveglio non è però tale per alcuni, che scoprono solo gradualmente il mosaico delle manipolazioni che va componendosi tessera dopo tessera.
La vittima si accorge solo tardi di aver consumato le proprie energie e la propria dignità.
Cedendo sotto i colpi di accuse e svalutazioni continue, arriva ad autodisprezzarsi e a pensare di essere lei stessa il problema.
Una gradualità fatale, come nella storia della rana bollita: impossibilitata a saltare fuori dalla pentola, quando il continuo aumento di temperatura l’aveva ormai ridotta all’impotenza.
In altri casi la luce si accende all’improvviso.
E’ un brusco risveglio quando scopri un tradimento o quando il partner, per la prima volta, risponde in maniera esageratamente violenta .
E’ un brusco risveglio quando scopri sul web il significato di parole come “silenzio punitivo”, “gaslighting“, “gosting”, “proiezioni accusatorie”.
E’ un brusco risveglio se ti ritrovi a pedinare, accusare, urlare, indagare, con il rischio di essere facilmente additata come individuo dai nervi fragili, mentre di te pensi “Ma io non sono così!”.
Usa le forze che ti rimangono per chiedere aiuto.
Fortunatamente gli esempi positivi di persone che ce la fanno sono numerosi e incoraggianti.
Documentati, impara a gestire le tue emozioni, scrivi un diario, lavora sui traumi dei cattivi ricordi per depotenziarli.
Proteggiti col distacco emotivo e possibilmente con il “no contact”.
Fà di questo risveglio una potente arma di crescita personale.
Buon cammino