Ecco le migliori tecniche e strategie anti-paura
Se sei alla ricerca di tecniche e strategie anti-paura, questo video è per te!
Come psicoterapeuta ho fatto un percorso complesso, dove ho integrato varie metodologie. Le due ti cui ti parlerà oggi sono la PNL o programmazione neolinguistica e l’EMDR.
La PNL ha avuto la sua massima notorietà grazie a Bandler e Grinder che elaborarono un sistema per prendere le distanze e desensibilizzarsi rispetto a forti paure, persino fobie, in un tempo molto limitato.
Brevemente, la tecnica consiste nel cambiare alcuni connotati dall’immagine mentale o ricordo dal quale ci si vuole difendere, quindi lavorando sulla distanza, sulla nitidezza dell’immagine, ma non solo: è possibile immaginare di essere in una cabina di proiezione e di guardare se stessi nella platea, che guardano lo schermo.
In questo modo vedo la cosa ma non provo più la sofferenza perché non sono io che vedo l’immagine, ma vedo me stesso che che guarda l’immagine. In più, guardando la storia all’incontrario, come se fosse una moviola, la nostra mente va leggermente in tilt e quindi non sarà più in grado di ricordare la stessa scena nello stesso modo. Così la scena perde il suo potenziale ansiogeno.
La rapidità di questa tecnica è il suo punto di forza e, secondo me, al tempo stesso anche il suo limite.
Come terapeuta ho fatto esperienza nel trattamento di situazioni dove non c’è solo la paura da trattare ma anche il senso di colpa e la rabbia. Elaborare emozionalmente tutte queste esperienze richiede tempo e la rapidità di una tecnica che cancella, come una sorta di colpo di spugna, la paura e le emozioni dagli eventi che hai vissuto non è la scelta migliore dal punto di vista clinico.
Quindi, pur mantenendo la PNL tra i miei strumenti so dove posso utilizzarla e dove no.
Premesso che per lavorare con le patologie bisogna averne titolo, quindi essere uno psicoterapeuta, medico o psicologo, passo rapidamente a descriverti cos’è l’EMDR.
E’ una tecnica che è capace di allentare il potenziale ansiogeno di alcuni ricordi grazie al potenziale rilassante di una stimolazione bilaterale.
La tecnica più nota che si usa è quella di fare in modo che la persona, mentre ricorda l’evento disturbante, segua le dita del terapeuta che vanno a destra e sinistra. Gli occhi si spostano come un pendolo per la durata di 30 secondi o 1 minuto, a seconda dei casi.
E’ una tecnica validata scientificamente a livello internazionale ma usandola mi sono accorto che l’esperienza soggettiva del cliente e il ricordo faceva in modo che le sue immagini mentale cambiavano in maniera molto simile a quello che la PNL mi ha dato modo di constatare.
Spontaneamente l’immagine cambia, si riduce, si allontana, si sfoca e perde il suo potenziale ansiogeno.
Questa è anche una conferma delle intuizioni di Bandler e Grinder. Al tempo stesso, l’EMDR permette una maggiore rielaborazione degli eventi perché tra una sessione e l’altra di movimenti oculari, la persona ti parla dei suoi sentimenti. Questo dà modo di buttare fuori le emozioni, rielabolarle, ripensarci e trarre nuove conclusioni rispetto alla proprie identità e se stessi in relazione all’evento.
Mi viene in mente una metafora nel pensare alla differenza nel trattamento delle paure tra la PNL e l’EMDR. è come far nascere un pulcino da un uovo rompendo il guscio o creare le migliori condizioni affinché il guscio si apra dal di dentro, spontaneamente.
Spero di aver contribuito con queste informazioni alla tua crescita personale e, come al solito, goditi il percorso.